IDOL LIPS-SCENE REPULISTI-WHITE ZOO RECORDS

Ho piena fiducia in una Label come la White Zoo, conosco cio’ che anima e brucia nelle vene di questa gentaglia, migliori canaglie della migliore utopia e della migliore democrazia che i kids possono vantare,il Punk, percio’ scendo dalla mia macchina Techno e mi giro indietro, e dopo un attimo mi rendo conto che non mi sto voltando indietro per godere ancora dell’antico furore bensi’ sto vivendo una corsa vera, non scialbo manierismo o fedele riproposizione di stilemi consolidati su un circuito ampiamente conosciuto, ma una scorribanda in cui chi ha paura è tagliato fuori al primo giro perchè se si parla degli Idol Lips  si fà sul serio e l’odore è quello della strada, il motore è quello di una Band che ha davvero voglia di giocarsi tutto come nello stile più autentico di chi ha voglia e capacità di portare avanti un determinato discorso che credetemi in pochi si possono permettere.Down by L.U.V. è il punk squarciato nel silenzio, dopo tanto silenzio, chitarra tuono che avvisa e minaccia, mood no mood, un solo tiro drittissimo, nessun ripensamento, nemmeno uno stop,melodia amore a spiegare quanta passione stia muovendo questo ensemble di ragazzacci,sezione ritmica centratissima e finale rullato con tanto di boccata fumante e voce ultimo atto alcolico tanto femmina; l’intro di Hey Baby è tribalismo bianco svuotato dell’inerme paranoia wave e riagganciato a tanto rock’n’roll pre 1977 ma che viene attualizzato da un andamento che tende sempre ad accelerare e rendere il tutto stupendamente contemporaneo e in quel c’mon cosi deciso avverto la netta sensazione che la corsa è solo all’inizio. Accendo una sigaretta e nessuno puo’ allontanarmi dagli Idol Lips,D.T.K. è glitter per sognare, sorrisi e drink ma anche qualche sputo per un’epica che accompagnerà l’album fino al suo ultimo sospiro, gioia e mille pensieri il cui obiettivo è il raggiungimento di zero pensieri, solo grande rock’n’roll, New York dietro l’angolo ed una melodia che coinvolgerebbe anche uno zombie per un finale tanto semplice e sentito quanto mastodontico.Don’t want you ‘round è tutta nel titolo, attraverso un’andatura marziale gli Idol scelgono chi vogliono dalla loro parte…action action…praticamente un manifesto di se stessi nudo e crudo senza imbrogli.Soul Power(Dominique/Soul Power 45 giri 1982), cover di Rik l Rik, personaggio annoverato tra i primi punks della west coast americana del quale si ricorda sovente uno stile di scrittura dei testi molto obscure, è un surf nero sulle onde sonore degli Idol, potente ed ammiccante che a tratti trasmette nostalgia ma sempre in modo fascinoso.Desperate rappresenta forse la centralità dell’album, che dire, l’ascolti e rifletti, sia chiaro sempre una riflessione che parte dallo stomaco e arriva al cervello, forse la traccia che nasconde il segreto più intimo della Band, la sua storia ed i suoi perchè, voce e cori centratissimi, piantopunk per una guitar che stride ed una sezione ritmica a far da contraltare alle emozioni.Un’altra cover, Rockin’on a Rock, di una misconosciuta band romana, i Fire, che compare nel film “Delitto sull’Autostrada” con Tomas Millian e Viola Valentino e se non erro questa traccia viene eseguita proprio durante il film(andremo a controllare),gli Idol Lips la rendono in modo commovente esaltandola nei suoi tratti non a caso “estetici”, in sostanza una pellicola punk per una storia da film. You gotta choose è la scelta da fare, ma  ormai è troppo tardi per tornare indietro e io adoro gli Idol Lips che mi hanno letteralmente asfaltato, poi preso per mano e rialzato dalla polvere dei ricordi del genere riconducendolo ad una dignità che era perduta ma che oggi è stata finalmente ritrovata; More than fun(fun without you) è una ballad virata elettrica che scioglie tutti i nodi, un gioiello sospirato tagliato da cori apparentemente menefreghisti ma che liberano e divertono non poco, grande il  gioco-ferita guitar che irrompe sull’impianto tutto.Un  numero enorme. Chiude tutto I Gotta a Gun e questo colpo di pistola lo sento tutto mio, adesso c’è l’ho nel corpo e me lo porto avanti per parecchio, inno punk e chitarre lamiera, testi centrati, diretti e semplici, per un disco che conferma gli Idol Lips come una delle bands più promettenti in tutto il panorama, l’universo e sistema solare rock’n’roll, e la White Zoo di Sergio Chiari come migliore Label Punk della Nazione promuovendolo a primo Primo Punk della penisola per chi ne avesse bisogno, io l’ho sempre saputo sin dai suoi primi collassi.Gli Idol Lips hanno qualcosa di speciale nelle loro vene che non devono assolutamente perdere, chi mi citerà i Berlin Brats piuttosto che i New York Dolls o Jhonny Thunders & The Heartbreakers finirà solo col tediarmi associandoli a quella o a questa storia, questa è una band che vuole fare la sua corsa veloce da sola in un percorso difficile ma che sono sicuro verrà condotto a testa alta e senza timore.Lo sento nella loro Musica.Taglienti.

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