INTERVISTA CON NICK ANTHONY SIMONCINO,CUORE ED ATMOSFERA

G.N.Mathematics,, NoMoreHits, On the prowl records, HotmiX, Ourvision, quanti lavori all’attivo per labels cosi importanti, si dice che tu sia giovane e all’inizio eppure da Jump Street sino ad Abstract form la prima impressione è che ci ritroviamo di fronte ad un sound che erroneamente alcuni definirebbero adulto, io semplicemente dico consapevole. Qual’è il contesto in cui nasce tanta passione Nick? E per contesto intendiamo vita, relazioni sociali, stati d’animo, ricerca, dove nasce il tuo viaggio sonoro…

N.A.S: Credo che la mia passione per la musica sia una cosa del tutto viscerale, che mi porto dietro fin da piccolo. Ricordo perfettamente che a 8 9 anni ascoltavo nel giradischi di mio zio la sua piccola raccolta di LP dance, The Creatures, Pet shop boys, etc etc. Da li’ è nato tutto, la passione per il vinile, la ricerca spasmodica dei dischi, come venivano realizzati, e soprattutto con quali macchine, mi piaceva tutto di quel mondo. A 14 15 anni mio fratello mi inizio’ a portare al Red Zone, storico club di Perugia conosciuto ovunque come uno dei club più Underground e longevi della penisola e non solo. Mi sembrava di stare in un altro pianeta. Iniziai a frequentare il club ogni sabato( qui Nick aggiunge saltuariamente e credo sia dovuto al fatto che venisse chiuso spesso…cosa che ricordo anch’io dal momento che una quindicina di anni fà l’ho frequentato 2 0 3 volte) fino a venire a contatto con i due storici DEEJAY Residents Sauro Cosimetti e Ricky El, ad oggi miei grandi amici. Musicalmente devo tutto a loro ed alla costante ricerca, ho sempre girato per mercatini, negozi di ogni dove per trovare musica, tutt’ora lo faccio e continuerò a farlo.

G.N. Il decennio scorso è stato segnato decisamente da sonorità gelide, soprattutto dal 2004, certo Underground sembra che abbia  di contro realizzato( ed i frutti incominciamo a intravederli oggi) la sua risposta attraverso un sempre più deciso e radicale uso delle macchine analogiche sottolineando l’importanza delle origini e la paura della perdita della memoria storica, rifiutando le dinamiche correnti,ma se tu dovessi guardare al tuo di lavoro potresti definire il tuo Sound?  In molti dicono New Disco, Balearic,  altri Freeform( che và molto di moda)…io mi permetto di considerarlo BalearicDiscoSound in divenire…eppure sono convinto che dentro di te sia chiaro il tuo genere ed una conseguente definizione…

N.A.S. Non saprei risponderti con precisione, dato che spazio dalla Protho Disco ’80 alla Chicago House, e non saprei come definirmi. Quando mi metto in studio mi tornano in mente le cose che mi piacciono e tento di rifarle e vivere le stesse suggestioni di quel periodo, forse è questo il mio segreto.

G.N. Nick, c’è uno spazio di riflessione dove dici, ecco…cio’ che ho sentito nella mia mente si è realizzato attraverso le macchine/strumenti. Coincide cio’ che senti nel tuo cervello con il suono che realizzi concretamente?

N.A.S.  Si senza dubbio, non farei mai uscire dalla mia stanza qualcosa che non mi “appartiene”. Ogni cosa che concepisco parte da una sensazione, da uno stato d’animo, sembra scontato dirlo, ma dietro ogni canzone c’è una storia. Ti prendo ad esempio Vae Victis, appena uscita su NoMoreHits, quella traccia è stato voluta fortemente da me e significa molto. Vae Victis come ben sai fu’ il primo e vero after hour in Italia, fatto in Riviera, dove in quel periodo, parlo di ’88 ’89 , di bella musica ne usciva e se ne sentiva tanta. E mentre la facevo e la pensavo nella mia mente, ascoltavo i mixtape di Flavio Vecchi e Ricky Montanari, guardavo le foto di Riccione, il mare, le discoteche, la gente…….

G.N. Più nervi o cuore nel tuo Sound ?

N.A.S. Più cuore…senza dubbio più cuore.

G.N. Ho potuto ascoltare la collaborazione con Marcello Napoletano, Target House, sono sicuro di sapere dov’è il tuo touch, puoi anticiparci se in futuro ci dobbiamo aspettare trax più veloci da parte tua, sempre corroborate con l’originalità della tua ricerca sonora o credi che il mood e la forma debbano per adesso consolidarsi in cio’ che abbiamo sentito sino ad adesso?

N.A.S. Il featuring con Marcello è stato fortemente voluto. Ci siamo cercati a vicenda. Mi è bastato parlarci un minuto per capire di che pasta fosse fatto e per entrarci in sintonia. Siamo grandi amici, lo stimo sia come persona che come produttore. Il più Underground senza dubbio in Italia ed è uno dei primi al mondo! La traccia è nata per l’amore reciproco verso Joe Lewis e la sua etichetta “Target House Rec” . Fra l’altro pochi giorni prima che mi sentii con Marcello per questo progetto, mi contatto’ Joe Lewis in persona chiedendomi delle traccie per la sua label …sara’ stato destino?

G.N. Ci lasciamo mentre ascolto una tua track, Trip to Japan, la prima volta che l’ascoltai pensai ad un qualcosa di cinematografico…una sensazione…se un film maker ti chiedesse della musica finalizzata esclusivamente al video, all’immagine, saresti disposto?

N.A.S.  Trip to Japan è un’altra traccia che amo particolarmente. E’ vero è molto cinematografica, infatti  in quel periodo ero molto ispirato dai lavori degli Enigma , pad epici, lead soffici,  bassi corposi,. Credo che accetterei più che volentieri se qualcuno mi contattasse per fare delle colonne sonore o musica dedicata al video. Ho sempre amato le atmosfere e do’ molta importanza, anzi forse per me è la prima cosa, : ” un bel pad”. Sono rimasto colpito in modo particolare dal film “In viaggio con Papà” di Alberto Sordi e Carlo Verdone, dove il grande Piero Piccioni, che si prendeva cura di tutto il reparto audio del film di Alberto , in una scena particolare mi lascio’ letteralmente senza parole. Tutt’ora mi riguardo quei 4 5 minuti rimanendo ogni volta affascinato.Concludo lasciandoti con la curiosità di andare a scovare quella scena.

G.N. Intervistare Nick Anthony Simoncino è stato per me un onore perchè oltre ad essere un grande artista che detterà legge in futuro è una persona Speciale.Grazie di cuore.

 

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